
I ragni, gli scorpioni, i millepiedi e cose simili mi fanno schifo. Mi fanno schifo ma puntualmente mi ritrovo su youtube a vedere video di ragni che mangiano topi (si, dio santo, proprio così!), scorpioni che divorano altre prede, millepiedi lunghi come serpenti. E poi non dormo per diverse notti.
La mia mente viene proprio “contaminata” da quei video, da quelle immagini schifose. Bleah! Puntualmente mi pento, ma dopo un po’ ci ricasco. Lo so perché:
l’orrido affascina.
Scariche di adrenalina e altri neurotrasmettitori che ci danno quel brivido lungo la schiena e che facilitano l’imprinting di quelle immagini nel nostro cervello.
Stessa cosa per i film horror: non dormi una settimana dopo aver visto un film horror, ma la tentazione di rivederlo è troppo forte.
L’orrido affascina, è attraente,
attira il nostro interesse.
C’è poco da fare. E sapete, oltre a ragni, scorpioni, millepiedi e film horror che cos’altro affascina facendoci venire un po’ di pelle d’oca?
Le patologie.
Si, le malattie, soprattutto le deformazioni, le anomalie anatomiche, le devianze. E quanto più sono orripilanti tanto più ci interessano. Che centra questo con l’embriologia? Un attimo e ci arriviamo.
Vi racconto cosa mi è successo.
Stavo studiando il Moore, uno dei testi classici di embriologia. Fino al primo mese di sviluppo tutto ok. In una pausa dallo studio decido di sfogliarlo velocemente, andando nelle settimane successive a vedere quel che accade diffusamente. Ecco la prima immagine di un neonato anencefalico. Accidenti, ma che roba è? “Capita quando blablabla”. A seguire una disgustosa foto di un feto morto con la colonna vertebrale completamente aperta. Ancora: una triste (ma sempre pelle d’oca!) immagine di neonato con rigidità articolari multiple dovute ad artrogriposi. E poi labiopalatoschisi, gastroschisi (con visceri che protrudono dalla parete anterore dell’addome), estrofia della vescica.
Quelle immagini mi rapiscono, sembrano quasi ipnotizzarmi.

Moore et al. Lo sviluppo prenatale dell’uomo. Edra edizioni. Decima edizione
Leggo le didascalia “mio dio, ma veramente accade questo?!”. Orrendi idrocefali mastodontici, piedi completamente palmati, microcefali, neonati con pezzi di gemelli al loro interno. “Ma che è sta roba!?”.
Nella mia mente qualcosa cambia.
Sono come drogato.
Giro le pagine un po’ timoroso e un po’ desideroso di scoprire l’ennesima devianza anatomica. Ecco un neonato con anoftalmia e segue un altro “ciclopico”, un solo occhio!!! E ha anche una proboscide sulla glabella!

Moore et al. Lo sviluppo prenatale dell’uomo. Edra edizioni. Decima edizione
Ecco un glaucoma congenito, vabbè niente di che…giro ancora le pagine con sentimento ambivalente timore e interesse.
Sono sotto l’effetto dell’orrido.
Ecco una iperpigmentazione e poi le malattie genetiche. Per fortuna il libro è finito.
Come?!?!?!?!
È passata 1 ora?
Ma io dovevo prendermi una pausa di 10 minuti!
Ecco, questo è un classico libro di embriologia: una raccolta di devianze, anomalie, deformità. Per carità, c’è tutto lo sviluppo normale dell’embrione, ma la descrizione del normale serva solo a far capire meglio la stranezza. Quasi che la stranezza sia normalità….
Troppo tardi per riprendere a studiare (e poi sono anche un po’ scosso). Vado a farmi un giro (e intanto quelle immagini appaiono davanti ai miei occhi in continuazione).
Il giorno dopo prendo un libro di Blechschmidt. Un po’ noioso… in bianco e nero, tanti schemi, immagini di embrioni normali, sviluppo normale…“accade questo perché”, “poi accade questo in quanto c’è quest’altro”. “Si nota che in tutti gli embrioni …”.
Oh ecco, l’accenno ad un’anomalia (palotoschisi) senza nemmeno una figura a far venire un po’ di orrido.
Ecco che realizzo.
Realizzo perché l’embriologia biodinamica di Blechschmidt è differente.
È l’embriologia dello sviluppo (ok, biodinamica, biocinetico, quello che volete) NORMALE.
Davvero normale.
Normale e basta.
Non “normale affinchè poi io ti possa spiegare che quando non avviene questo ecco l’alterazione che ti si presenta davanti”.
È l’embriologia normale.

Il normale (e logico) processo con cui il disco germinativo bilaminare diventa trilaminare, con la formazione di sua maestà la notocorda.
La normalissima formazione del tubo neurale che inizia con l’imponente apertura della cupola d’espansione, mentre la parte più caudale rimane relativamente poco mobile in quanto risente della presenza peduncolo di connessione.
Il normale sviluppo della faccia, fino al collo, con l’immancabile azione traente delle arterie degli archi faringei.
Porca miseria, questa è la normalità più totale! Meno affascinante, perché è l’orrido ad avere capacità di affascino, ma, come dicevo in quest’altro articolo la normalità è esattamente la fisiologia e quindi la salute.
Ora ho capito un (altro) motivo per cui io come osteopata devo familiarizzare con questi concetti normali e devo imprintare nella mia mente le immagini di normalità.
Chiariamo questo passaggio: io posso riconoscere solo quello che ho già conosciuto. E posso conoscere qualcosa solo se la mia memoria neurologica, o se preferite, il mio spirito, il mio animo, hanno familiarizzato con qualcosa di simile a quello che sto per conoscere.

Io come osteopata cosa devo sapere ri-conoscere e conoscere?
Io sono un osteopata, devo avere quei modelli di riferimento, non sono un medico che deve fare diagnosi (in quest’altro articolo vi avevo spiegato della differenza tra osteopata e medico).
Non devo curare una deformità, non devo interagire con delle anomalie anatomiche. Per carità, mi capitano pure, ad esempio recentemente un dolcissimo bambino con sindrome di Goldenhar (difetto di chiusura del primo arco faringeo). Ma quel bimbo per me non era differente da un bimbo (cosiddetto) normale.
Io sono qui come osteopata per capire palpatoriamente quanto quel bambino (o chiunque sia) possa beneficiare delle sempre presenti forze formative embrionali.
Praticamente le stesse per cui un osso ricresce e una cute ricresce e un fegato ricresce, ecc ecc.
Se io ho la mente piena di anomalie, di deformazioni e di devianze come faccio ad essere efficace nel percepire la normalità?
Come osteopata ho a che fare con la salute.
Devo esercitarmi a guardare e riconoscere la salute.
Se nutro i miei occhi e la mia mente di immagini patologiche, aumenterà la mia capacità di riconoscerle (dovesse capitare di incontrarle dal vivo). Perfetto se fossi un medico.
Ma sono un osteopata, quindi devo nutrire i miei occhi e la mia mente di immagini normali di sviluppo. E le immagini di Blechscmidt (quando ben comprese) sono perfette per quello che chiamo
allenamento visivo alla normalità corporea.
Aumenterà la mia probabilità di percepire quelle forze generative che sono ri-generative, cioè terapeutiche.
Se non ho libri di Blechschmidt a portata di mano? E se non ho nessuno che me le spiega? A parte il fatto che te lo spiego io nel corso completo di Embriologia Biodinamica di Blechschmidt che da oggi 23 Dicembre (fino al 23 Gennaio) puoi acquistare in sconto, dato che è in fase di pre-lancio!
Ma se non posso “nutrirmi” della normalità dell’embriologia normale di Blechschmidt? Molto meglio guardare un tramonto, un bosco, o il mare. La natura e la bellezza in generale sono manifestazioni differenti della salute: mi aiuteranno a entrare in contatto con la mia di normalità e di salute.
Cosa che mi servirà nei trattamenti.
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A cura di Giandomenico D’Alessandro